Usciamo dal porto a fianco degli autotreni che sono sbarcati assieme a noi e con una certa apprensione percorriamo la strada principale che porta fuori città. C’è parecchio traffico ed abbastanza disordinato per cui tentiamo di stare su un marciapiede ciclabile che però risulta spesso impraticabile perché occupato da cabine telefoniche, edicole, bus-stop e
chioschi vari. Ci manteniamo per un po’ su questa strada, ma forse ci siamo persi qualche deviazione e indicazione perché ad un certo punto, fuori città, ci rendiamo conto che
probabilmente siamo all’inizio dell’autostrada per ATENE. Caselli di ingresso non ne abbiamo visti e le indicazioni stradali che non abbondano, e spesso mal leggibili, non ci hanno aiutato.
Scavalchiamo il guard-rail e continuiamo per qualche chilometro sulla più tranquilla strada a fianco, poi deviamo verso RIO per vedere da vicino l’imponente struttura
del moderno ponte di collegamento con la GRECIA settentrionale. Scattiamo qualche foto e poi proseguimento sulla statale in direzione di KORINTHOS. La strada si sviluppa alternandosi frequentemente fra il mare e la
ferrovia e a volte l’autostrada con continui dolci saliscendi e belle
viste sul mare.
Acquistiamo frutta, biscotti e da bere in un mini-market; dal mattino
non abbiamo più mangiato e lo stomaco sta giustamente reclamando.
Ci sorpassa un furgoncino aperto (un pick-up, modello di auto che vedremo frequentemente), con il cassone pieno di meloni. Molto più avanti ci sorpassa nuovamente ed i meloni si sono dimezzati. Se non li ha persi ha fatto buoni affari! Ai lati della strada il verde è quasi totalmente costituito da ulivi che spesso convivono con limoni dai frutti belli grossi. Su questo tratto di costa i paesi sono molti e si alternano agli
uliveti. I corsi d’acqua che scendono dai monti sulla destra sono quasi
tutti asciutti o con appena qualche rivolo che scorre fra la ghiaia che
domina
Stampato in proprio il 9/18/2018 8 di 48 il letto dei torrenti. Arrivati a KRATHIO, prima meta del viaggio, chiediamo ad un benzinaio di indicarci l’Hotel che avevamo annotato sulla
lista e inaspettatamente ci dice: “Hotel finish!”.
Caspita, che fortuna! Il primo che cerchiamo non c’è più! Allora ci dice di andare nella zona mare
dove ce ne sono diversi e di uno di questi
ci dice il nome. Lo troviamo facilmente, è
sul mare e alla reception riusciamo a
capirci in inglese con una ragazza, alla
quale chiediamo una camera vista mare
ed un locale dove mettere le bici. Per i
nostri preziosi mezzi trova posto in un
ripostiglio attiguo all’ingresso con porta
a chiave, molto bene, stiamo tranquilli. Saliamo in camera con tutte le
borse e la prima cosa che facciamo è aprire la finestra sul terrazzo, ci
piace. La doccia ci rigenera e ci toglie, oltre al sudore, la polvere
raccolta soprattutto nella prima parte del percorso.
Infatti appena
fuori PATRA i bordi delle strade sui quali noi inevitabilmente dobbiamo
marciare, erano abbastanza polverosi. Indossati gli adeguati indumenti
scendiamo a fare una passeggiata sulla strada che costeggia il mare
davanti all’Hotel e poi entriamo in un
piccolo ristorante che più propriamente
sembra essere una rosticceria con cibi
da asporto. Qui abbiamo il primo impatto
con le abbondanti e variegate insalate
greche ed i vari piatti dalle porzioni
oltremisura cosicché ci troviamo a
mangiare più di quanto avremmo voluto.
Si impone quindi una ulteriore passeggiata “digestiva” con annesso
gelato, poi a letto, dobbiamo recuperare più il sonno mancato sulla nave
che i chilometri fatti, per altro non faticosi avendoli fatti su strada
quasi pianeggiante e per una buona metà con leggero vento alle spalle,
che è sempre gradito. Ci addormentiamo con la “ninna nanna” della
risacca del mare che giunge dalla finestra socchiusa.
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