Solita partenza alle 8:00, saliamo alla parte alta del paese costeggiando le mura della fortezza per poi scendere dal lato opposto, verso la spiaggia. La salita successiva è lunga e impegnativa, si arriva a quota 400m su una strada trafficata prevalentemente da… capre. Mentre un gregge attraversa la strada bloccandola completamente notiamo dal lato opposto un camper che si ferma, ci avviciniamo e, vista la targa (FI), facciamo conoscenza con la coppia di toscani. Loro stanno andando nel verso opposto al nostro per cui ci scambiamo le reciproche impressioni sui posti visitati e che andremo a visitare, ci salutiamo con l’augurio di un buon proseguimento del viaggio.
Poco oltre scolliniamo e affrontiamo la bella discesa verso FINIKOUNDAS su un buon asfalto ma con discreto vento contrario che, finché è in discesa poco male, ma appena la strada risale diventa molto fastidioso e poco redditizio. Alle 10:20 dopo 22km, sulla strada che passa fuori FINIKOUNDAS ci fermiamo in un mini-market per acquistare l’occorrente per la colazione e per il proseguimento.
A mezzogiorno passiamo all’altezza di METHONI del quale si vede bene l’antica fortificazione che si protende in mare. Passiamo a fianco di un campo sportivo la cui erba si limita ai pochi centimetri lungo il muro di sostegno della recinzione. Un’ora più tardi facciamo una sosta nella grande piazza di PILOS dove, lungo la strada che la circonda, sembra essere concentrata tutta la vitalità del paese.
Proseguiamo verso quella baia che non vorremmo perderci tanto è bella, almeno a giudicare dalle foto trovate su Internet: VOIDOKILIA. All’altezza di GIALOVA svoltiamo a sinistra e percorriamo il lungo tratto di asfalto prima e sterrato poi che conduce all’oasi faunistica oltre la quale c’è la baia. Arrivarci da qui è possibile quasi solo a piedi, perché per circa un chilometro c’è solo un sentiero alla base del costone su cui si erge la fortezza.
Lo stretto percorso è fra acqua, rocce e solidi arbusti. All’inizio del passaggio incrociamo una coppia di tedeschi ai quali chiediamo se potremo riuscire ad arrivare alla baia e, guardando le bici e dondolando la testa ci fanno capire che sarà difficile. Proseguiamo ugualmente ed infatti in alcuni punti, causa degli speroni di roccia, le bici dobbiamo sollevarle. Niente in confronto a quanto ci tocca fare una volta arrivati sulle dune che circondano la baia; su queste dune ed anche oltre, in riva al mare, le ruote sprofondano sulla finissima sabbia.
Per completare il giro della baia partendo dall’inizio del sentiero sottomonte ci impieghiamo quasi un’ora e una volta giunti ormai sfiniti dall’altro capo, dopo aver strappato diversi sorrisi ironico-perplessi e chissà quali pensieri ai bagnanti che abbiamo incrociato, ci fermiamo a mangiare e riposare per circa un’ora. Riprendiamo la marcia sulla più agevole strada che giunge alla baia da questo lato dove, nello spiazzo-parcheggio vediamo più camper che auto e l’immancabile gregge di capre sulla strada.
Fra alcuni lievi su e giù restiamo sulla strada che si snoda poco lontano dalla costa mentre la statale sale verso GARGALIANI. Praticamente inizia qui la strada pianeggiante che percorre tutto il lato occidentale del Peloponneso ed è in questo posto che iniziano a vedersi i primi campi di cocomeri dei numerosissimi che attraverseremo per oltre 100 km. Incrociamo un grosso pick-up con tre persone in cabina ed otto sul cassone, si tratta sicuramente di manovalanza trasportata sui campi di cocomeri.
Sulla strada che attraversa MARATHOPOLI non possiamo rinunciare a fare una foto ad un’anziana signora seduta davanti ad un murales con disegnati dei delfini sul mare. Approfittiamo anche per prendere un gelato e una bibita. Giunti a FILIATRA, paese a circa un chilometro dal mare, ci sentiamo abbastanza stanchi, la Lori ha dei problemi con le gambe un po’ “arrostite” e considerata l’ora decidiamo di terminare qui la tappa. Ci mettiamo a cercare l’Hotel LIMENARI che avevamo nella lista, ci dicono che è in spiaggia e lo troviamo facilmente perché è in fondo all’unica strada che dal centro porta al mare.
E’ un moderno Hotel dallo stesso nome della frazione in cui è situato, assieme ad un ristorante, una decina di belle villette sul mare, diverse serre con ortaggi, gli immancabili ulivi e tanti campi di cocomeri. Ci chiedono 50€ colazione compresa e li vale ampiamente con camera vista mare e piscina, due ampi letti, un bel bagno, TV, climatizzazione e terrazzo prendisole dove, in breve tempo, ci si asciugano gli indumenti che abbiamo lavato e anche le nostre teste dai corti capelli.
Per la cena non c’è scelta: l’unico ristorante è al di là della strada. Mangiamo del pesce, siamo quasi soli, e tutto intorno regna il silenzio, eccetto la appena percepibile musica di sottofondo del locale. Alla fine della cena la ragazza che ci ha servito ci dice che ha lavorato in una pizzeria in Italia ma non siamo riusciti a capire in quale località della costa adriatica.
Extra conto ci porta due fette di cocomero (dove se non qui?) e due digestivi: molto gentile. Anche per il dopo cena non ci sono molte alternative. Dal terrazzo della camera ci gustiamo il tramonto sul mare e il silenzio appena scalfito dall’acqua del mare sulla battigia. Molto rilassante. Analizziamo il “tappone” di domani che comprende la visita di OLYMPIA. Le previsioni meteo viste in TV non sono delle migliori ma siamo abbastanza tranquilli, anche in questi ultimi giorni era previsto del cielo nuvoloso ma in realtà non ha piovuto.
Nona Tappa: Filiatra - Katakolo --> |
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