Lorenzo questa mattina è partito alle 5 in punto da Torino, puntuale come suo solito. Sono ad accompagnarlo per i primi chilometri di questo viaggio i suoi amici Beppe e Sasà e anche io sinceramente avrei voluto essere li con loro a condividere questa grande emozione. E anche questa volta non si è fatta attendere la pioggia (ricorderete infatti le tante tappe di Pedalando per non dimenticare con la pioggia), ma come si dice, ciclista bagnato, ciclista fortunato!
Si è fermato a Vercelli per incontrare una famiglia per poi proseguire alla volta di Novara. Da lì inizierà il suo viaggio solo soletto ma con tutto il nostro supporto! Lorenzo SIAMO CON TE!!!!!!
Dal Diario di Viaggio di Lorenzo
Ciao ragazzi, terminata questa prima giornata, naturalmente la pioggia la fatta nuovamente da padrona. Alle 5 puntuali sono arrivati a casa mia L'amico Sasá e il nostro papà ed ex volontario Beppe Piva. Beppe ci ha fatto compagnia fino Chivasso e poi è tornato indietro, e stato molto carino, un bel gesto, soprattutto in considerazione che non ha ancora un allenamento adeguato. Grazie Beppe.
Per Sasá un discorso a parte, primo perché sento quanto lui vorrebbe fare un viaggio in bicicletta con me, poi sinceramente è uno stacanovista della bicicletta e fa anche comodo un cavallo di razza che ti copre dal vento. Questa mattina è stato davvero eccezionale, un mulo, ad un certo punto gli ho chiesto di mollare e se aveva intenzione di arrivare in Germania in mattinata.
Ci ha sorpreso la pioggia praticamente da Chivasso fino alle porte di Vercelli, completamente bagnati e non faceva caldo. Siamo arrivati a Vercelli puntualissimi, un paio di foto con Sasá che ci ha subito lasciati per tornare a casa. Ci ho pensato tanto al fatto che sarebbe tornato indietro da solo, non finirò mai di ringraziarlo l'ingegnere, è così che lo chiamiamo tutti, ha il grande merito nei momenti di difficoltà, di spronarmi, come si dice, i parenti non li puoi scegliere gli amici si.
Di Albertino Pozzati, non saprei cosa aggiungere, quando sono arrivato, ho visto i suoi occhi lucidi dalla commozione, vorrebbe fare un viaggio con me, così come una volta per condividere i nostri pensieri, lui un grande papà ancora oggi al centro di tutta la sua grande famiglia.
Prima di riprendere a pedalare in sua compagnia, una colazione nella sua accogliente casa un saluto a Felicia, Annalisa e Gianluca e poi via, si è messo davanti, e devo dire che è un ottimo passata, in batter d'occhio eccoci a Novara.
In lontananza ho subito riconosciuto il gruppo di Ugi Novara, che sento anche mio, tutti genitori che ho seguito. Una grande commozione, una grande accoglienza, c'erano tutti, nel punto dove ci siamo trovati c'erano ancora i palloncini Rosa del giro d'Italia, tanta era l'emozione che quasi mi sentivo più importante dei professionisti, anche Albertino si è visibilmente commosso.
Foto Self e tanti emozionanti abbracci, mi dispiaceva lasciarli, ma oggi è un giorno lavorativo e sicuramente avranno fatto i salti mortali per essere tutti li. GRAZIE UGI NOVARA, SIAMO TUTTI SOTTO LO STESSO GRANDE CUORE. Si riprende a pedalare e Albertino mi accompagna fino alle porte di Milano, ha fatto in grande lavoro portandosi fino li, c'era tanto vento, mi ha così permesso di riservarmi lo sforzo.
Un abbraccio due promesse e ci siamo divisi. Naturalmente i primi km sono sempre con il pensiero sull'amico che hai lasciato. Adesso sono davvero da solo, 15 km e poi Milano, dalle traccie del.mio GPS, ho visto che potevo andare a vedere il Duomo, fatto! E poi è incominciato il mio calvario, ad un certo punto ho pensato che la Lombardia dovremmo cancellarla dalla cartina. Le statali che i milanesi usano per uscire dalla città ora è da poco sono tutte tangenziali dove non si può circolare con la bici. Ho girato su è giù per le ciclabili e borghi senza una vi d'uscita, mi sono sentito prigioniero di Milano, un brutta sensazione, la statale 11 ti obbligava a fare zig e zag per il territorio. Risultato 41 km in più rispetto al tragitto che avrei dovuto fare. Da Milano non passerò mai più! Ecco nuovamente la pioggia, una foratura, insomma la seconda parte della giornata, non proprio fortunata.
Mi sono dovuto arrendere al vento che da Bergamo a Brescia, era davvero forte. Così ho cercato un albergo in Brescia.
Al momento di chiudere il programma di sport tracker, ecco l'amara
sorpresa... completamente spento, malgrado avessi attaccato il cavo alla dinamo del
mozzo shimano. Ho scoperto che quel mozzo non è in grado di caricare i
miei cellulari, perché la loro batteria e di gran lunga più potente,
nel precedente viaggio con un cellulare più piccolo non ho avuto
problemi.
Da domani accenderò solo un telefonino così quando muore uno
accendo l'altro. Adesso vi posterò un po' di foto compreso
un'immagine del ciclo computer della bicicletta. Ciao ragazzi secondo voi
se mi bruciano gli occhi dalla stanchezza, è normale? Foto per memoria tappa, be! Non sono arrivato 300 Km, ma senza Milano potevo farcela. Ho impiegato 11 ore e minuti.
nella vita le cose si dovrebbero fare 2 volte, così da non ripetere errori, ma sopratutto per risentire le emozioni che si provano e ricordano come se fossero un carburante per la vita.
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