Riprendiamo il racconto direttamente dal diario di Viaggio di Lorenzo della quindicesima tappa nella calda Sicilia da Calascibetta a Delia (87 Km).
"Ciao Ragazzi, è molto tardi, oggi una giornata ricca d’incontri, ma parto dalla partenza da Calascibetta.
In considerazione dei km che dovrò fare per questa tappa, ho approfittato del fresco del B&B dove ho pernottato per stare un po’ di più a letto. Per una buona mezzora ho guardato il soffitto e pensato un po’ a tutto il viaggio, ancora poche tappe e tutto sarà finito, so già che ci andrà tempo a scaricare tutta la mia adrenalina.
Tanti i pensieri per Marilù e Paolo, due ragazzi davvero speciali, questo aggettivo mi torna sempre più spesso nella mente quando parlo delle famiglie che siamo venuti a trovare, parlo sempre al plurale, perché con me e come se ci fosse ancora Lamberto, o forse è il desiderio di averlo ancora al mio fianco che mi fa pensare a questo. Oggi finalmente una bella partenza, il cielo completamente azzurro, e poi ragazzi una lunga discesa in attesa di arrivare a fondo valle e ricominciare con il su e giù per le colline siciliane, al mattino la temperatura è davvero fresca e piacevole.
Arrivo a fondo valle, pedalo discretamente bene, pensavo di sentire sulle gambe le salite e il caldo di ieri, invece le mie gambe al momento girano bene. Cerco di gestire i tempi, mi aspettano a Delia per le ore 16, così affronto il percorso cercando di non tirare e preservare le gambe per il tappone di domani che sarà lungo e tutto in salita.
Attraverso un territorio molto arido senza paesi, solo vecchie case abbandonate e una grande miniera di sale chiusa, mi avvicino a Pietraperzia, sono tanto in anticipo sulla tabella di marcia, e allora decido di fermarmi nella piazza, faccio una telefonata a mio cugino Totò, lui sapeva di questo viaggio anche se non aveva avuto conferme sul mio passaggio, eccolo li nella grande piazza, un grande abbraccio e poi sentivo nelle sue parole tutto il suo orgoglio quando mi presentava agli amici e continuava a dire da dove arrivavo in bicicletta.
Un paio di granite davvero speciali, rese ancor più buone dal caldo, ho risposto ad un sacco di domande delle persone presenti, poi mi hanno accompagnato in municipio per un’intervista.
Totò era davvero contento di questa mia breve ma significativa sosta, a Pietraperzia è nata mia mamma, e non potevo non fare una sosta qui, ho allungato il mio tragitto solo di 20 km e dai miei calcoli potevo tranquillamente fermarmi.
Saluto tutti e mi ricomincio a pedalare, Pietraperzia si trova su un promontorio, e di la avrei dovuto prendere una strada a scorrimento veloce, ma è domenica, pochissimo traffico e per un bel tratto discesa, in un attimo sono arrivato nei pressi di Caltanisetta. Mi fermo e chiamo i genitori di Giorgia, una ragazza del servizio Civile che opera da noi a casa Ugi, ho promesso a Giorgia che sarei passato a salutare i suoi genitori e così anche se avrei dovuto affrontare un’altra lunga salita sotto il sole, sono andato a cercarli, prima di arrivare mi richiamano, spiego dove sono e mi indicano la strada.
Non appena raggiungo la zona, da lontano vedo tante persone che si sbracciano per salutare e festeggiare il mio arrivo, un’accoglienza incredibile, sapendo che non mi sarei potuto fermare mi avevano preparato una borsa piena di cibo, ma ho dovuto rifiutare tante cose buone perché non avrei saputo dove metterle, quindi una bella fetta di anguria fresca e un grande panino con dentro almeno mezzo kg di companatico, dalle melanzane ai pomodori secchi.
Le foto di rito e poi dopo aver preso indicazioni via verso la meta, ancora 25 km, e poi Delia, un giro in centro per fare foto, era ora di pranzo, faceva un caldo terribile e la città era deserta, approfitto di un giardino con un bella panchina all’ombra per una sosta, era già circa mezzora che mi frullava nella testa l’idea di addentare il panino. Ragazzi una bontà, più mangiavo e più mi veniva fame.
Eccomi pronto per ripartire, ultimo sforzo per affrontare il caldo e il su e giù per le colline, passo davanti allo stadio che è al momento attrezzato come centro di accoglienza, purtroppo non era un bel vedere, tanto degrado e tanta povera gente che sembrava emarginata e isolata in quel luogo.
Dopo un 5 o 6 km ecco che cominciano le coltivazioni di pesche le famose vigne di uva da tavola del Nissese, tutto ordinato e ben coltivato, tante case e cascine, tantissimi profumi di cibo specie di griglia, mi godo il panorama tra una collina e l’altra, faccio foto e pedalo tra una salita e l’altra cercando di non strafare perché se no il caldo mi avrebbe stroncato.
Ancora pochi km e avrei potuto abbracciare Lina e Aldo, due persone meravigliose che hanno lasciato un segno nella mia famiglia, accompagnandoci e aiutandoci in un momento terribile del passato. Sono all’ingresso del paese, foto al cartello e dopo un centinaio di metri ecco Aldo e Lina.
Felicità allo stato puro per tutti e tre, un salto nella loro splendida casa per dissetarmi e poi subito nella piazza della Matrice dove mi aspettava un team di Bike di Delia.
Anche qui subito dopo le presentazione, il via alle domande sul carrello e i miei percorsi, tanto entusiasmo tra i Biker, preso dai racconti e foto varie, ecco che arriva l’Assessore, una giovane ragazza, che mi accoglie nel Palazzo Comunale.
Ho risposto a un po’ di domande, ho parlato del viaggio e delle motivazioni che ci hanno spinto a farlo, naturalmente Lamberto era sempre nei miei racconti, tra i biker un ragazzo si fa avanti e con grande dignità parla della sua malattia oncologica, ora sta bene, sono passati 2 anni dal trapianto del midollo e tutto sembra andare per il verso giusto.
Tante foto tante emozioni e feste di benvenuto, poi il regalo il gagliardetto della città e 2 vassoi di dolci con le specialità del posto “CUDDRIREDDRI”. Usciti dal palazzo con le biciclette mi hanno scortato nella casa dove io ho vissuto dal 1960 al 1964, anche qui un po’ di foto.
Qualche esibizione con la bicicletta sulle gradinate e poi mi hanno tutti accompagnato a casa di Lina e Aldo, prima di salutarmi mi hanno strappato la promessa di una mia futura visita e una pedalata in loro compagnia.
Ragazzi adesso arriva il bello, Lina e Aldo hanno una cucina così grande che potrebbe ospitare una truppa, al centro della cucina un tavolo che misura circa 2,50 x 2 di larghezza.
Lina si era sbizzarrita, a cucinare, c’era di tutto dalla caponata alle polpette al sugo a quelle in agrodolce, impossibile elencare e allora ho fatto le foto ai piatti.
Sul tavolo non si trovava lo spazio per una bottiglia, ed eco che arriva il primo, preparata da mia sorella con la solita frase i ciclisti hanno bisogno di mangiare carboidrati, Lina aveva cucinato credo un kg di pasta solo per me, credetemi ho fatto una fatica incredibile a finire la mia benzina, ma poi credo di avere fatto una pessima figura non riuscendo ad assaggiare tutto quel ben di Dio che c’era in tavola.
Dimenticavo avrei dovuto anche mangiare il cannolo siciliano come dolce, impossibile. Che accoglienza, sono sicuro che domani pedalando avrei rimpianto tutto quel cibo. E’ Tardi, sono stanco, ma a Delia non si può rifiutare un giro in gelateria e così intorno alle 23 giro in gelateria, anche qui incontri importanti, incontri che io chiamo del destino ma di cui non posso pubblicare notizie. Alla fine una tappa di trasferimento dedicata alla mia famiglia, ha incontri che richiamano il nostro viaggio.
E’ tardi ma c’è ancora il tempo per incontrare Agostino e la sua famiglia, davvero una bella serata, sono impazziti per indicarmi la strada migliore che avrei dovuto fare il giorno dopo, in realtà sapevo che l’indomani nei 154 km che avrei dovuto percorrere, ci sarebbe stata tanta tanta salita. Alla fine tracciato un percorso e a nanna, un’altra giornata intensa e davvero emozionante. Peccato in queste tappe fare toccata e fuga, ma questa è l’impronta del viaggio e il tempo a mia disposizione, poi con Lina e Aldo c’è un rapporto che va ben oltre l’amicizia.
Buona notte a tutti"
Dati di Viaggio
"Ciao Ragazzi, è molto tardi, oggi una giornata ricca d’incontri, ma parto dalla partenza da Calascibetta.
In considerazione dei km che dovrò fare per questa tappa, ho approfittato del fresco del B&B dove ho pernottato per stare un po’ di più a letto. Per una buona mezzora ho guardato il soffitto e pensato un po’ a tutto il viaggio, ancora poche tappe e tutto sarà finito, so già che ci andrà tempo a scaricare tutta la mia adrenalina.
Tanti i pensieri per Marilù e Paolo, due ragazzi davvero speciali, questo aggettivo mi torna sempre più spesso nella mente quando parlo delle famiglie che siamo venuti a trovare, parlo sempre al plurale, perché con me e come se ci fosse ancora Lamberto, o forse è il desiderio di averlo ancora al mio fianco che mi fa pensare a questo. Oggi finalmente una bella partenza, il cielo completamente azzurro, e poi ragazzi una lunga discesa in attesa di arrivare a fondo valle e ricominciare con il su e giù per le colline siciliane, al mattino la temperatura è davvero fresca e piacevole.
Arrivo a fondo valle, pedalo discretamente bene, pensavo di sentire sulle gambe le salite e il caldo di ieri, invece le mie gambe al momento girano bene. Cerco di gestire i tempi, mi aspettano a Delia per le ore 16, così affronto il percorso cercando di non tirare e preservare le gambe per il tappone di domani che sarà lungo e tutto in salita.
Attraverso un territorio molto arido senza paesi, solo vecchie case abbandonate e una grande miniera di sale chiusa, mi avvicino a Pietraperzia, sono tanto in anticipo sulla tabella di marcia, e allora decido di fermarmi nella piazza, faccio una telefonata a mio cugino Totò, lui sapeva di questo viaggio anche se non aveva avuto conferme sul mio passaggio, eccolo li nella grande piazza, un grande abbraccio e poi sentivo nelle sue parole tutto il suo orgoglio quando mi presentava agli amici e continuava a dire da dove arrivavo in bicicletta.
Un paio di granite davvero speciali, rese ancor più buone dal caldo, ho risposto ad un sacco di domande delle persone presenti, poi mi hanno accompagnato in municipio per un’intervista.
Totò era davvero contento di questa mia breve ma significativa sosta, a Pietraperzia è nata mia mamma, e non potevo non fare una sosta qui, ho allungato il mio tragitto solo di 20 km e dai miei calcoli potevo tranquillamente fermarmi.
Saluto tutti e mi ricomincio a pedalare, Pietraperzia si trova su un promontorio, e di la avrei dovuto prendere una strada a scorrimento veloce, ma è domenica, pochissimo traffico e per un bel tratto discesa, in un attimo sono arrivato nei pressi di Caltanisetta. Mi fermo e chiamo i genitori di Giorgia, una ragazza del servizio Civile che opera da noi a casa Ugi, ho promesso a Giorgia che sarei passato a salutare i suoi genitori e così anche se avrei dovuto affrontare un’altra lunga salita sotto il sole, sono andato a cercarli, prima di arrivare mi richiamano, spiego dove sono e mi indicano la strada.
Non appena raggiungo la zona, da lontano vedo tante persone che si sbracciano per salutare e festeggiare il mio arrivo, un’accoglienza incredibile, sapendo che non mi sarei potuto fermare mi avevano preparato una borsa piena di cibo, ma ho dovuto rifiutare tante cose buone perché non avrei saputo dove metterle, quindi una bella fetta di anguria fresca e un grande panino con dentro almeno mezzo kg di companatico, dalle melanzane ai pomodori secchi.
Le foto di rito e poi dopo aver preso indicazioni via verso la meta, ancora 25 km, e poi Delia, un giro in centro per fare foto, era ora di pranzo, faceva un caldo terribile e la città era deserta, approfitto di un giardino con un bella panchina all’ombra per una sosta, era già circa mezzora che mi frullava nella testa l’idea di addentare il panino. Ragazzi una bontà, più mangiavo e più mi veniva fame.
Eccomi pronto per ripartire, ultimo sforzo per affrontare il caldo e il su e giù per le colline, passo davanti allo stadio che è al momento attrezzato come centro di accoglienza, purtroppo non era un bel vedere, tanto degrado e tanta povera gente che sembrava emarginata e isolata in quel luogo.
Dopo un 5 o 6 km ecco che cominciano le coltivazioni di pesche le famose vigne di uva da tavola del Nissese, tutto ordinato e ben coltivato, tante case e cascine, tantissimi profumi di cibo specie di griglia, mi godo il panorama tra una collina e l’altra, faccio foto e pedalo tra una salita e l’altra cercando di non strafare perché se no il caldo mi avrebbe stroncato.
Ancora pochi km e avrei potuto abbracciare Lina e Aldo, due persone meravigliose che hanno lasciato un segno nella mia famiglia, accompagnandoci e aiutandoci in un momento terribile del passato. Sono all’ingresso del paese, foto al cartello e dopo un centinaio di metri ecco Aldo e Lina.
Felicità allo stato puro per tutti e tre, un salto nella loro splendida casa per dissetarmi e poi subito nella piazza della Matrice dove mi aspettava un team di Bike di Delia.
Anche qui subito dopo le presentazione, il via alle domande sul carrello e i miei percorsi, tanto entusiasmo tra i Biker, preso dai racconti e foto varie, ecco che arriva l’Assessore, una giovane ragazza, che mi accoglie nel Palazzo Comunale.
Ho risposto a un po’ di domande, ho parlato del viaggio e delle motivazioni che ci hanno spinto a farlo, naturalmente Lamberto era sempre nei miei racconti, tra i biker un ragazzo si fa avanti e con grande dignità parla della sua malattia oncologica, ora sta bene, sono passati 2 anni dal trapianto del midollo e tutto sembra andare per il verso giusto.
Tante foto tante emozioni e feste di benvenuto, poi il regalo il gagliardetto della città e 2 vassoi di dolci con le specialità del posto “CUDDRIREDDRI”. Usciti dal palazzo con le biciclette mi hanno scortato nella casa dove io ho vissuto dal 1960 al 1964, anche qui un po’ di foto.
Qualche esibizione con la bicicletta sulle gradinate e poi mi hanno tutti accompagnato a casa di Lina e Aldo, prima di salutarmi mi hanno strappato la promessa di una mia futura visita e una pedalata in loro compagnia.
Ragazzi adesso arriva il bello, Lina e Aldo hanno una cucina così grande che potrebbe ospitare una truppa, al centro della cucina un tavolo che misura circa 2,50 x 2 di larghezza.
Lina si era sbizzarrita, a cucinare, c’era di tutto dalla caponata alle polpette al sugo a quelle in agrodolce, impossibile elencare e allora ho fatto le foto ai piatti.
Sul tavolo non si trovava lo spazio per una bottiglia, ed eco che arriva il primo, preparata da mia sorella con la solita frase i ciclisti hanno bisogno di mangiare carboidrati, Lina aveva cucinato credo un kg di pasta solo per me, credetemi ho fatto una fatica incredibile a finire la mia benzina, ma poi credo di avere fatto una pessima figura non riuscendo ad assaggiare tutto quel ben di Dio che c’era in tavola.
Dimenticavo avrei dovuto anche mangiare il cannolo siciliano come dolce, impossibile. Che accoglienza, sono sicuro che domani pedalando avrei rimpianto tutto quel cibo. E’ Tardi, sono stanco, ma a Delia non si può rifiutare un giro in gelateria e così intorno alle 23 giro in gelateria, anche qui incontri importanti, incontri che io chiamo del destino ma di cui non posso pubblicare notizie. Alla fine una tappa di trasferimento dedicata alla mia famiglia, ha incontri che richiamano il nostro viaggio.
E’ tardi ma c’è ancora il tempo per incontrare Agostino e la sua famiglia, davvero una bella serata, sono impazziti per indicarmi la strada migliore che avrei dovuto fare il giorno dopo, in realtà sapevo che l’indomani nei 154 km che avrei dovuto percorrere, ci sarebbe stata tanta tanta salita. Alla fine tracciato un percorso e a nanna, un’altra giornata intensa e davvero emozionante. Peccato in queste tappe fare toccata e fuga, ma questa è l’impronta del viaggio e il tempo a mia disposizione, poi con Lina e Aldo c’è un rapporto che va ben oltre l’amicizia.
Buona notte a tutti"
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