Gli "incontri del destino", grandi protagonisti di questo blog, sono sempre in agguato e l' incontro della scorsa settimana è stato veramente incredibile ed il principale motivo di questo post. Incuriosito ed irrazionalmente attratto dalla sua vistosa e bella Fat Bike non ho resistito alla tentazione di scambiare due parole e di condividere un tratto di strada con Nico che stava percorrendo, nella stessa mia direzione, la Ciclabile della Val Seriana. Nel parlare del più e del meno, ovviamente di biciclette, scopro che Nico è un Blogger di professione, ed è riuscito ad andare oltre, creando addirittura un Network di Blog su Dubai con i quali collabora con diverse testate giornalistiche e offre servizi ad alto livello sulla comunicazione nel web. Per me è quindi un grande onore poter introdurre il seguente articolo di Nico su una sua giornata tipo in sella alla sua Fat Bike nel Deserto.
A cura di Nico de Corato
Io a Dubai vivo da anni. La prima volta che sono atterrato nella città emiratina era il Dicembre 2004, grazie alla mia collaborazione con il mondiale di motonautica (con cui ancora collaboro). Eppure essere a Dubai continua a darmi una sensazione di vivere la vita che voglio. "Come se fossi sempre in vacanza". Non perché qui non si lavori, anzi, spesso i ritmi sono frenetici e ci sono sempre tanti eventi, appuntamenti, persone da incontrare, tempistiche da rispettare, ma con un'agenda che cambia in continuazione. Ma Dubai - parlo da imprenditore - ti da anche più tempo per te, possibilità di prenderti delle giornate di relax. Ed oggi è per me una di quelle giornate. E la condivido con piacere con i lettori, per dare anche degli utili spunti a chi a Dubai magari verrà a breve per una vacanza.
Per quanto mi possa promettere di riposare, di non prendere impegni, di recuperare un po' di sonno, alla fine non riesco a stare con le mani in mano. È un venerdì (giorno festivo della settimana islamica), gran parte dei negozi sono chiusi, molti magari dormono ancora. E allora dopo una colazione non troppo pesante fatta in una caffetteria vicino casa, mi dirigo verso la spiaggia situata dietro il Sunset mall, lungo la Jumeirah Road. Mi sono riproposto di non allenarmi, per cui non ho portato le scarpe da corsa; almeno stamattina voglio rilassarmi. Al massimo andrò a fare
un giro in bici nel pomeriggio.
Ma appena arrivato scopro che soffia un vento abbastanza deciso, e vedo alcune tavole da Kite già in acqua. Non sono bravo, e non ho neanche l'attrezzatura, ma da lì a farmi coinvolgere dagli amici istruttori della Creativity Surfing è un attimo... una persona ha disdetto all'ultimo una lezione e hanno spazio. Quindi metto a posto la rivista (ovviamente sportiva...) che avevo portato e inizio a prepararmi per entrare in acqua. Il fatto di non essere venuto con un "mood" da kite surf mi fa affrontare il mare in maniera anche piú rilassata del solito, e scivolo via sulle onde. Non solo sto facendo kite, ma mi sto anche godendo il momento. Più delle ultime volte quando ero venuto "per
fare lezione".
Dopo circa 2 h, decido di tornare con i piedi sulla sabbia, e mi rilasso un po', prima di andare in cerca di un chiosco dove poter mangiare qualcosa. Tornato a casa per una doccia, mi cambio. Indosso la tuta da triathlon una maglietta a maniche lunghe (in deserto bisogna coprirsi dal sole), prendo la mia guthra (il caratteristico copricapo arabo, spec. beduino, costituito da un telo di cotone, lana o seta, che si pone in testa piegandolo a triangolo con due punte cadenti sulle spalle e la terza scendente a proteggere la nuca e il collo) e risalgo in auto. Stavolta passiamo dall'acqua al deserto: direzione Al Qudra, dove si trova la pista ciclabile.
Arrivo al negozio di noleggio bici, e non ho difficoltà a trovare una
FatBike disponibile: fa troppo caldo e sono pochi quelli che si
avventurano col sole ancora alto. Io sono tra i pochi...
Noleggiata la bici, indosso la mia guthra e inizio a pedalare lungo la ciclabile in senso anti-orario, in direzione del Bab Al Shams: un resort costruito nel cuore del deserto, tra dune di sabbia e palmeti, e con un'architettura che richiama gli antichi fortini arabi.
La magica atmosfera del luogo si fonde con la raffinatezza stilistica dell’hotel. I colori caldi e avvolgenti del deserto regalano momenti di pura magia in uno scenario elegante e raffinato. Raggiungo l'hotel dalla zona delle piscine, venendo direttamente dal deserto.
Intercetto i cammelli che portano in giro i turisti. Approfitto per una foto divertente (simulando di trainare la carovana con la bici), ma in realtà - lo ammetto - è una scusa per riposare un po'.
Pedalare sulla sabbia del deserto è ancora più dura. Il sole sta per calare, meglio ritornare verso il negozio e restituire la bici. Ma stavolta vado lungo la strada.
Di nuovo tempo per una doccia e un cambio. Ma stavolta basta fatica fisica; un paio di telefonate per reclutare qualche amico e decidere dove andare per cena.
Io sono affamato come un lupo, ma non ho voglia di mondanità, ristoranti eleganti, ecc.. E coi pochi cari amici, la scelta è quasi obbligata: il Bu Qtair (letteralmente il "papà della giocciolina" in arabo).
Uno dei più antichi "ristoranti" di Dubai, il primo ad avere una vera e propria licenza di "seafood". Le virgolette sulla parola ristorante sono d'obbligo, essendo la prima versione del locale un container dove veniva cucinato il pesce, mangiato poi su tavoli di plastica con le mani.
Oggi il locale è alla versione 2.0.. quindi tavoli di legno, molti più coperti, una struttura solida, ma lo stile è rimasto lo stesso. Non c'è menu, si sceglie solo la quantità di pesce (freschissimo, in genere uno o due tipi a seconda del pescato del giorno), gamberi e riso/pane eventuali.
Forniscono anche forchette di plastica, ma mangiare con le mani continua a essere uso comune.
Dopo tanta fatica.. la meritata cena. E per quanto siano anni che frequentiamo questo locale, alla fine prendiamo sempre troppo cibo e facciamo fatica a finirlo tutto (complici anche i prezzi assolutamente modici). Per cui diventa d'obbligo una passeggiata per smaltire, nonostante il caldo. Ci incamminiamo sulla Jumeirah Road. Purtroppo nella direzione sbagliata... si dico sbagliata perché ci ritroviamo davanti a Hum Yum.. e per quanto la cena sia stata abbondante nulla ci può vietare di prendere alcuni dolci tipici arabi e del thè... Adesso non resta che andare a dormire. Ma dopo una giornata di relax così... non vedo l'ora di tornare a lavorare per riposare un po'...!
Con sole sei ore di volo dall’Italia, c’è la possibilità
di raggiungere una realtà unica al mondo: Dubai. Una vacanza a Dubai, vi
permetterà di entrare in contatto con un affascinante caleidoscopio di
contrasti: dalla modernità delle sue costruzioni nate sulla base delle
più avanzate tecnologie, al deserto dove il tempo sembra invece essersi
fermato; dalla cultura orientale a quella occidentale; dall’antico al
nuovo. Assaporerete le varie cucine internazionali, farete shopping nei
migliori centri commerciali al mondo, soggiornerete in hotel extra-lusso
dove nulla è lasciato al caso, praticherete numerosi sport dalla pesca
al golf, dal pattinaggio al ciclismo, dal tennis al tiro con l’arco
oppure vi addentrerete alla scoperta del deserto... scarica gratuitamente la Guida Turistica Gratuita “Viaggio a Dubai – Dubai vista con gli occhi di un italiano”.
Quella rappresentata in questo tracciato è il percorso completo della ciclabile, avendo a disposizione una fat bike è avviamente possibile uscire dal tracciato e fare alcuni tratti sulla sabbia e sulle dune. Nico è solito (come potete notare dalle foto e dal racconto) fare delle deviazioni divertenti (e faticose!)
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