Questa mattina, siamo riusciti a partire presto, nella notte un po' di freddo, il fischio del vento ci anticipava le difficoltà. Oggi sono previsti circa 131 km, molti di questi in salita.
Partiti alle 7.45, freddo, con il vento a favore fino San Teodoro, colazione, due parole con due biker che si avventurano verso il Cantiere Usinavà, uno dei miei itinerari preferiti, un giro importante. Si parte direzione Siniscola, il vento è fortissimo si alterna a favore e contrario a seconda delle direzioni della strada, a favore solo verso il mare. Il tratto di Posada fatto praticamente a passo d'uomo, tanto da rinunciare a salire nel centro storico e fare una foto alla Torre. Ci siamo fermati in una pasticceria torrefazione, fortunati, tutto di ottima qualità.
Avevamo percorso solo 38 km, quindi visto il vento e la salita che ci aspettava per raggiungere i 1020 metri del Passo Silana, bisognava assolutamente pedalare. Nella mia mente pensando al Maestrale, e alla nostra direzione, pensavo di averlo a favore, e invece pedalare tra le montagne sarde ci ha fatto conoscere i salti di vento, che credetemi ci hanno stroncato.
A Santa Lucia, malgrado il forte vento siamo riusciti a fare qualche foto. Santa Lucia è un vecchio borgo di pescatori, adesso trasformatosi per accogliere grandi numeri di turisti, nella splendida e ombreggiante pineta ci sono tanti campeggi attrezzati.
Dopo aver fatto un paio di foto sotto la sua bellissima Torre, abbiamo percorso il lungo mare ci siamo diretti su una strada bianca che correva tra mare e pineta, cosi per un paio di km per poi riprendere la 125 e cominciare a salire per ben 33 km.
La salita era pedalabile, di quelle che piacciono a me, ma il vento le ha rese molto dure.
Nella zona di Talana, passiamo davanti ad alcune cave di marmo bianco, impressionante voragini squadrate, un paesaggio lunare che incuriosiva e nel contempo mi angosciava. Eccoci a Dorgali, una sosta per prendere da bere, un caffè e via ancora in salita.
Da Dorgali è iniziata la parte più importante di questa tappa, abbiamo attraversato un territorio davvero affascinante, bello. Anche qui le foto non danno le dimensioni esatte della bellezza. La strada molto bella, asfalto bellissimo, perfetto, tantissime moto.
Il paesaggio era semplicemente fiabesco Gole, Orridi e grotte, una vegetazione fittissima e verde, il fondo valle un giardino coltivato a vigna e orti, decine di strade bianche che salivano e scendevano nei vari cantieri forestali.
Impossibile da descrivere. Sempre cosi fino in cima al Passo Silana, li la temperatura era di 8 gradi? Qualche foto e poi giù in discesa, eravamo sui mille metri, ma sembrava di essere sul Galibier.
Il Passo separa due zone della Sardegna, la salita da Dorgali al Passo è la Baronià, mentre quella del versante di Urzulei è l'Ogliastra. Gli abitanti tengono a questa distinzione territoriale. In entrambe le due valli ci sono allevamenti di pecore, capre e bovini, ma al contrario dei nostri alpeggi, qui li lasciano vagare come se fossero allo stato brado, almeno il bestiame non subisce la regola dei confini. Siamo scesi per circa 10 km in direzione di Urzulei, meta della nostra tappa.
Qui sono iniziate le nostre disavventure, il freddo era difficile da sopportare, non c'erano hotel, pochi B&B, tutti pieni, a Urzulei c'era un Meeting di Speologia. Eravamo cosi infreddoliti che non avremo potuto andate oltre, e paese successivo era troppo distante.
Presi dalla disperazione, abbiamo cominciato a chiedere informazioni. Ed ecco che si propone Un ragazzo: " se vi accontentate, faccio preparare 3 letti in una casa qui vicino. Quanti dubbi su quella proposta, io Tom e Giorgio ci siamo guardati e accettato. Abbiamo comprato delle ciambelle calde e aspettato che si organizzassero con i letti.
Partiti alle 7.45, freddo, con il vento a favore fino San Teodoro, colazione, due parole con due biker che si avventurano verso il Cantiere Usinavà, uno dei miei itinerari preferiti, un giro importante. Si parte direzione Siniscola, il vento è fortissimo si alterna a favore e contrario a seconda delle direzioni della strada, a favore solo verso il mare. Il tratto di Posada fatto praticamente a passo d'uomo, tanto da rinunciare a salire nel centro storico e fare una foto alla Torre. Ci siamo fermati in una pasticceria torrefazione, fortunati, tutto di ottima qualità.
Avevamo percorso solo 38 km, quindi visto il vento e la salita che ci aspettava per raggiungere i 1020 metri del Passo Silana, bisognava assolutamente pedalare. Nella mia mente pensando al Maestrale, e alla nostra direzione, pensavo di averlo a favore, e invece pedalare tra le montagne sarde ci ha fatto conoscere i salti di vento, che credetemi ci hanno stroncato.
A Santa Lucia, malgrado il forte vento siamo riusciti a fare qualche foto. Santa Lucia è un vecchio borgo di pescatori, adesso trasformatosi per accogliere grandi numeri di turisti, nella splendida e ombreggiante pineta ci sono tanti campeggi attrezzati.
Dopo aver fatto un paio di foto sotto la sua bellissima Torre, abbiamo percorso il lungo mare ci siamo diretti su una strada bianca che correva tra mare e pineta, cosi per un paio di km per poi riprendere la 125 e cominciare a salire per ben 33 km.
La salita era pedalabile, di quelle che piacciono a me, ma il vento le ha rese molto dure.
Nella zona di Talana, passiamo davanti ad alcune cave di marmo bianco, impressionante voragini squadrate, un paesaggio lunare che incuriosiva e nel contempo mi angosciava. Eccoci a Dorgali, una sosta per prendere da bere, un caffè e via ancora in salita.
Da Dorgali è iniziata la parte più importante di questa tappa, abbiamo attraversato un territorio davvero affascinante, bello. Anche qui le foto non danno le dimensioni esatte della bellezza. La strada molto bella, asfalto bellissimo, perfetto, tantissime moto.
Il paesaggio era semplicemente fiabesco Gole, Orridi e grotte, una vegetazione fittissima e verde, il fondo valle un giardino coltivato a vigna e orti, decine di strade bianche che salivano e scendevano nei vari cantieri forestali.
Impossibile da descrivere. Sempre cosi fino in cima al Passo Silana, li la temperatura era di 8 gradi? Qualche foto e poi giù in discesa, eravamo sui mille metri, ma sembrava di essere sul Galibier.
Il Passo separa due zone della Sardegna, la salita da Dorgali al Passo è la Baronià, mentre quella del versante di Urzulei è l'Ogliastra. Gli abitanti tengono a questa distinzione territoriale. In entrambe le due valli ci sono allevamenti di pecore, capre e bovini, ma al contrario dei nostri alpeggi, qui li lasciano vagare come se fossero allo stato brado, almeno il bestiame non subisce la regola dei confini. Siamo scesi per circa 10 km in direzione di Urzulei, meta della nostra tappa.
Qui sono iniziate le nostre disavventure, il freddo era difficile da sopportare, non c'erano hotel, pochi B&B, tutti pieni, a Urzulei c'era un Meeting di Speologia. Eravamo cosi infreddoliti che non avremo potuto andate oltre, e paese successivo era troppo distante.
Presi dalla disperazione, abbiamo cominciato a chiedere informazioni. Ed ecco che si propone Un ragazzo: " se vi accontentate, faccio preparare 3 letti in una casa qui vicino. Quanti dubbi su quella proposta, io Tom e Giorgio ci siamo guardati e accettato. Abbiamo comprato delle ciambelle calde e aspettato che si organizzassero con i letti.
Dopo circa mezzora finalmente ci hanno accompagnato in questa casa. L'ho chiamata casa solo perché c'era un tetto, difficile descriverla, Il freddo e l'umidità imperava, Giorgio e Tom riescono a fare una doccia calda, io riesco a bagnarmi e insaponarmi, e poi l’acqua diventa gelida, mi sono asciugato senza sciacquarmi, insomma una situazione davvero poco confortevole.
Ma ecco che esce lo spirito dell'avventura. Una serata passata a ridere, perché Giorgio ogni tre per due condiva la situazione con spirito, ma la contrapposizione con realtà era tale da farci spanciare dalle risate: " Lorenzo fai il nove e chiedi di svegliarci alle otto per la colazione, oppure scriviamo recensione.
Per darvi idea del posto, pensate ad una casa abbandonata con le muffe nei muri e soffitti, letti a copia di quelli originali dei primi del novecento ma in lamiera, da seduti le reti sprofondavano fino al pavimento, il bagno era al piano inferiore ma bisognava uscire su una sorta di ballatoio, ma per farlo bisogna fare a spallate con la porta.
Incredibile! Per mangiare ci siamo affidati a due fratelli proprietari dell'unica macelleria che ci hanno preparato una grigliata di carne e altre cose da paninoteca. Una notte da incubo, potete immaginare al mattino il nostro stato di forma.
Di Lorenzo Spanò
<--Tappa 4: Maddalena – Monte Petrosu | Tappa 6: Urzulei – Muravera--> |
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